RAVEL by Tyzyanas - DAVIS by Alan

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tyzyanas
00sabato 18 dicembre 2004 07:45
vorrei approfondire un pò di più la discussione su Ravel, anche perchè non è mia abitudine lasciare le cosè a metà, dunque ripeto spiegando meglio:
egli nacque il 7 marzo 1875 a Ciboure, paesino dei Pirenei, da padre francese e madre basca, Maurice Ravel subito si trasferisce a Parigi, dove dimostra presto spiccate doti musicali, con una forte propensione per il pianoforte e l'armonia.
Si iscrive al Conservatorio e si dedica dall'età di sette anni allo studio del pianoforte, mentre dai dodici a quello della composizione, giungendo assai presto a uno stile personale.
Partecipa più volte al Prix de Rome – noto premio francese - risultanso spesso perdente; finalmente arriva secondo nel 1901, con la cantata Mirra.
A soli 24 anni ottiene un grande successo di pubblico con la "Pavana pour une infante défunte" (la "pavana" o "padovana" era un'antica danza italiana o spagnola). In seguito collabora con S. Diaghilev, impresario dei Ballets Russes, creando il balletto "Daphnis et Chloé" che consacrerà il suo talento.
Scoppiata la Grande Guerra decide di arruolarsi e dopo grandi insistenze (fu anche scartato dall'aviazione) riesce a prestare servizio come carrista per 18 mesi; Maurice Ravel era convinto che il conflitto mondiale avrebbe completamente cambiato l'assetto del mondo e della società, pertanto la sua sensibilità artistica non poteva mancare un simile evento.
Al termine dell'esperienza militare riprende con successo l'attività di musicista: si esibisce in diverse tournées in Europa e negli Stati Uniti, durante le quali presenta le proprie composizioni, che vengono accolte con entusiasmo da pubblico e critica. Frattanto gli viene conferita una laurea ad honorem a Oxford.
Ravel si propone da subito con un stile straordinariamente moderno ed equilibrato, con lo stesso intento di cambiare le forme classiche di Debussy, ma attraverso un rinnovamento degli elementi della tradizione – melodia, armonia, ritmo e timbro – di estrema piacevolezza e comprensibilità (a differenza dell'altro).

Supera con facilità le iniziali incomprensioni dovute alla novità dello stile e fonda per reazione la Società Musicale Indipendente con altri musicisti, istituzione determinante per la diffusione della musica contemporanea. Conseguendo una continua e crescente simpatia da parte del pubblico, raggiunge il più clamoroso successo con il "Bolero", composto su richiesta della celebre ballerina franco-russa Ida Rubinstein, nel 1928.

Tra le sue composizioni più conosciute, oltre alle già citate, sono da ricordare: Mamma oca, cinque pezzi infantili per pianoforte a quattro mani e poi per orchestra, ispirata a cinque favole di C. Perrault, un delizioso mondo fiabesco realizzato in musica; due Concerti per pianoforte e Orchestra, di cui il secondo in re maggiore ha la caratteristica di avere la parte pianistica suonata con la mano sinistra (fu infatti composto per il pianista austriaco P. Wittegenstein, che durante la I guerra Mondiale era rimasto mutilato al braccio destro, ma aveva continuato coraggiosamente la carriera concertistica); L'ora spagnola, per il teatro.

Nel 1933, in seguito ad un incidente d'auto, Maurice Ravel viene colpito da una malattia che paralizzerà progressivamente il suo fisico; muore il 28 dicembre 1937 a Parigi, in seguito ad un'intervento chirurgico al cervello.
George Gershwin ebbe modo di raccontare che quando chiese al maestro francese di poter studiare insieme a lui, Ravel gli rispose: "Perchè vuoi diventare un mediocre Ravel, quando puoi essere un ottimo Gershwin?".
Stravinsky, parlando di Ravel, lo definì un "artigiano di orologi svizzeri", riferendosi all'intricata precisione dei suoi lavori.



tyzyanas
00sabato 18 dicembre 2004 07:49
IL BOLERO DI RAVEL E' FRUTTO DI MALATTIA?
IL BOLERO DI RAVEL E' FRUTTO DI MALATTIA?
In un recente articolo pubblicato su European Journal of Neurology, un gruppo di ricercatori ha sostenuto la tesi di una possibile influenza di un disturbo cerebrale sulle ultime composizioni, tra cui il celeberrimo Bolero, del compositore francese Maurice Ravel.

Maurice Ravel soffriva di una misteriosa demenza progressiva dall’età di 52 anni (1927). Gradualmente, perse la capacità di parlare, scrivere e suonare il piano. Compose la sua ultima opera nel 1932, suonò per l’ultima volta in pubblico nel 1933 e morì 4 anni dopo. Alcuni neurologi hanno cercato di ricostruire la sua malattia e molti hanno suggerito potesse trattarsi di malattia di Alzheimer.

Francois Boller, uno degli autori dell’articolo pubblicato su European Jounal of Neurology, sostiene che i sintomi fossero iniziati troppo precocemente e che la memoria, l’autoconsapevolezza, i comportamenti sociali fossero troppo preservati per pensare che tale diagnosi possa essere corretta. La tesi di Boller è che probabilmente Ravel soffriva di due condizioni patologiche, una progressiva afasia, che coinvolge i centri del linguaggio, e una degenerazione corticobasale, che impedisce il controllo dei movimenti. Scrive Boller: “Ravel non perse la capacità di comporre musica, perse la capacità di esprimerla”. Le funzioni deficitarie del compositore, soprattutto il linguaggio, sono quelle che coinvolgono principalmente l’emisfero sinistro. Le abilità musicali come la melodia, l’armonia, il ritmo, coinvolgono aree differenti del cervello.

Boller e colleghi sostengono che due delle ultime composizioni del musicista, tra cui il Bolero, mostrino gli effetti del danno all’emisfero sinistro. Il Bolero, lontano dall’essere una composizione di una persona demente, presenta una notevole complessità ritmica, caratteristica che sembra richiedere abilità a carico dell’emisfero destro. Tuttavia, contiene solo due temi, manca, cioè, di quella complessità di melodia che contraddistingue le precedenti opere del compositore. Un cambiamento così evidente nella produzione del compositore potrebbe essere dovuto ad un deficit esclusivo di alcune funzioni rilevanti per le abilità musicali.

“E’ un’ipotesi interessante e in linea con ciò che sappiamo” dice Giovanni Frisoni, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia e Neuroimaging dell’IRCCS San Giovanni di Dio, Fatebenefratelli, di Brescia, “ma sarà probabilmente impossibile stabilire con certezza cosa portò Ravel a comporre le due opere proprio in quel modo”.



alanparsonx
00sabato 18 dicembre 2004 18:57
si vede che sei un' appassionata di musica
tyzyanas
00sabato 18 dicembre 2004 19:41
si sono anche appassionata di musica,mapiù che altro ho sempre provato ammirazione e fascino per le persone dalla personalità complessa, profonda se non addirittura sublime.persone capaci di realizzare grandi cose, opere e capolavori immortali, che hanno scritto la storia.forse undifetto che ho e' di non essere una gran fan della mediocrità, per nonparlare d'altro, che ristagna sempre di più nella società contemporanea
alanparsonx
00domenica 19 dicembre 2004 07:16
parole molto profonde, condivido.
è un vero privilegio averti qui nel mio forum, bella.

tyzyanas
00domenica 19 dicembre 2004 13:00
Re:
anche io sono contenta di stare qui da te..
/tua tyzyanas//[SM=g27836]


Scritto da: alanparsonx 19/12/2004 7.16
parole molto profonde, condivido.
è un vero privilegio averti qui nel mio forum, bella.


alanparsonx
00lunedì 20 dicembre 2004 21:51
Re:
cara tyzyanas
ti piace questo nuovo sottofondo musicale?
e' "All Blues" di Miles Davis, dal disco "Kind Blue" registrato il 02/03/1959 ed il 22/04/1959 a New York City.

(digitally remastered by Vlado Meller at CBS Studios. N.Y.)

suonavano:

-Miles Davis / tromba leader
-Julian Adderly /sassofono alto
-John Coltrane / sassofono tenore
-Wyn Kelly / pianoforte
-Bill Evans / pianoforte
-Paul Chambers / basso
-James Cobb / batteria



Scritto da: tyzyanas 18/12/2004 19.41
si sono anche appassionata di musica,mapiù che altro ho sempre provato ammirazione e fascino per le persone dalla personalità complessa, profonda se non addirittura sublime.persone capaci di realizzare grandi cose, opere e capolavori immortali, che hanno scritto la storia.forse undifetto che ho e' di non essere una gran fan della mediocrità, per nonparlare d'altro, che ristagna sempre di più nella società contemporanea

[Modificato da alanparsonx 20/12/2004 21.56]

tyzyanas
00martedì 21 dicembre 2004 13:47
Re: Re:
è una bellissima musica wow!suonavano milesdavis coltrane e la loro band? mio dio!
i giganti del jazz moderno!!!affascinante...
alan sei un tesoro!



Scritto da: alanparsonx 20/12/2004 21.51
cara tyzyanas
ti piace questo nuovo sottofondo musicale?
e' "All Blues" di Miles Davis, dal disco "Kind Blue" registrato il 02/03/1959 ed il 22/04/1959 a New York City.

(digitally remastered by Vlado Meller at CBS Studios. N.Y.)

suonavano:

-Miles Davis / tromba leader
-Julian Adderly /sassofono alto
-John Coltrane / sassofono tenore
-Wyn Kelly / pianoforte
-Bill Evans / pianoforte
-Paul Chambers / basso
-James Cobb / batteria


[Modificato da alanparsonx 20/12/2004 21.56]


alanparsonx
00martedì 21 dicembre 2004 16:35
Re: Re: Re:
la tua definizione "giganti del jazz moderno" è alquanto appropriata, infatti riguardo proprio Miles Davis, in termini di importanza nella storia del jazz, pochi critici ben informati esiterebbero nel descriverlo come un genio innovatore con uno stile inconfondibile e una incomparabile gamma musicale. Stilisticamente, il suo vasto catalogo comprende il bebop, ma anche il cool jazz, il modal jazz e il jazz-rock fusion, nei quali fu una figura chiave. Le sue registrazioni, unitamente agli spettacoli dal vivo dei numerosi gruppi di cui fu leader, furono fondamentali per lo sviluppo artistico del jazz. Un personaggio popolare così come un innovatore, egli divenne famoso sia per il suo stile languido, melodico che per la sua personalità laconica, e come un aspirante stella ben vestita del jazz, Davis fu un simbolo sia per il successo commerciale che per il suo potenziale artistico.

Davis è probabilmente l'ultimo dei principali innovatori fra i trombettisti jazz, iniziando da Buddy Bolden, e successivamente Joe King Oliver, Louis Armstrong, Roy Eldridge e Dizzy Gillespie. Come innovatore, Davis è stato paragonato a Duke Ellington, poichè sono stati entrambi eccellenti musicisti sul loro strumento, ma non virtuosi. Entrambi esprimevano le idee musicali nel gruppo di cui ognuno era leader, ma Davis si cimentava più spesso in assoli. Entrambi inoltre, adeguavano le composizioni alle formazioni di cui erano fondatori, personalizzando con cura ogni parte.

Miles Dewey Davis III nacque nel 1926 da una agiata famiglia Afro-Americana, figlio di Miles Davis II, un affermato dentista di St. Louis. Sua madre, Cleo, una abile pianista, avrebbe voluto che imparasse il violino, ma per il suo tredicesimo compleanno, suo padre gli regalò una tromba. Davis ne fu subito entusiasta e iniziò a studiare lo strumento con il maestro locale Elwood Buchanan. Nonostante fosse di moda l'uso della tecnica del vibrato, il suo maestro gli ribadiva l'importanza di suonare senza utilizzarla, e Davis fece suo questo insegnamento rendendo inconfondibile il suo suono negli anni. All'età di quindici anni egli fece la prima esibizione in pubblico con il gruppo di Eddie Randall.

Nel 1945, dopo il diploma e una breve collaborazione con Charlie Parker nel gruppo di Billy Eckstine, egli si trasferì a New York asserendo di voler prendere una borsa di studio alla Juilliard School of Music. In realtà, tuttavia, trascurò gli studi e seguì i suoi eroi: fra loro Parker, Thelonious Monk e Coleman Hawkins.

Dal 1948 egli ha svolto il suo apprendistato sia negli spettacoli dal vivo che in studio. Una carriera da protagonista stava per cominciare. Davis ha iniziato a lavorare con un nonetto - la Tuba Band - dalla strumentazione insolita come un corno francese e una tuba. Nel gruppo figuravano il giovane Gerry Mulligan e Lee Konitz. Dopo qualche evento al Royal Roost di New York, Davis ha ottenuto un contratto con la casa discografica Capitol Records. Il nonetto ha quindi prodotto diversi singoli nel 1949 e nel 1950 i cui arrangiamenti sono stati curati da Gil Evans, Gerry Mulligan e John Lewis. Ha inizio così la sua collaborazione con Evans, con il quale egli lavorerà intensamente nei venti anni successivi. Davis ha partecipato a progetti non personali fino al 1949, anno della pubblicazione di Birth of the Cool.

Davis a New York formò il primo Miles Davis Quintet. In questo gruppo militava un giovane John Coltrane, inizialmente al sax tenore e poi al sax soprano e talvolta luminari come Sonny Rollins al sax tenore e Charles Mingus al contrabbasso. Musicalmente, il gruppo ha ricominciato da dove Davis si era fermato. Evitando la complessità ritmica ed armonica del bebop, Davis si è ritagliato lo spazio necessario per suonare linee melodiche lunghe, legate ed essenziali in cui fosse possibile esplorare la musica modale, sua eterna ossessione.

Le registrazioni "Relaxin' with the Miles Davis Quintet" e "Birth of the Cool" del 1948 sono alla base del suono cool jazz, che diventerà una delle correnti di maggior successo della musica nel decennio successivo ed oltre. Mentre l'ambiente musicale recepiva le innovazioni di Davis, lui andava oltre. Insieme a Gil Evans, ha registrato una serie di album di varietà e di complessità impressionanti, dando prova della padronanza del suo strumento in quasi tutti i contesti musicali. Nel primo album, "Miles Ahead" (1957), egli suona con una big band jazz e con una sezione di corni magistralmente arrangiata da Evans. Queste formazioni affrontano temi jazz come "The Duke" di Dave Brubeck, così come "The Maids of Cadiz" di Leo Delibes, la prima registrazione di musica classica di Davis.

Il disco "Milestones" (1958) ha catturato il suono del suo sestetto attuale, composto adesso da Davis, Coltrane, Julian "Cannonball" Adderley (sax contralto), Red Garland rosso (pianoforte), Paul Chambers (contrabbasso) e Philly Joe Jones (batteria). Musicalmente, questo disco contiene sia il passato che il futuro del jazz. Davis mostra di essere in grado di suonare blues e bebop (con l'aiuto del geniale Coltrane), ma il vero capolavoro è la traccia che da il nome al disco, una composizione di Davis basata sui modi Dorico ed Eolio in cui egli si esprime con lo stile di improvvisazione modale libera, che vorrebbe far suo. Nello stesso anno Davis ed Evans registrano un arrangiamento libero di "Porgy and Bess", un classico di George Gershwin, aggiungendo ampi spazi per gli assoli di Davis, che mostra la sua padronanza nelle variazioni ed estensioni dei temi originali così come le sue originali idee melodiche.




Nel marzo del 1959 Davis torna in studio con un nuovo quintetto, con Coltrane, Adderley e Chambers, Jimmy Cobb alla batteria e Bill Evans che si alterna al piano con Wynton Kelly, per registrare l'album considerato il suo miglior capolavoro, Kind of Blue. Registrato in appena due sessioni ed improvvisato dal gruppo sulle scheletriche strutture armoniche abbozzate da Davis e Kelly, "Kind of Blue" rivoluzionerà il jazz. Liberato dalle strutture ritmiche che avevano guidato i sui lavori precedenti e magnificamente accompagnato dalla band, Davis ha avuto spazio sufficiente per estendere le sue nuove idee armoniche e melodiche, si è dimostrato più abile di quanto servisse. Fra i capolavori più venduti del jazz, ed ancora ritenuto il migliore, sembra che "Kind of Blue" abbia influenzato ogni musicista, jazz o di altri generi, ed ancora rimane un pilastro fondamentale nel mondo della musica.

Lo stesso anno, durante una pausa fuori dal "Birdland" club di New York, Davis venne pestato dalla polizia e quindi arrestato. Credendo di essere stato assalito per motivazioni razziali, egli tentò di perseguire il caso nelle corti, prima di una eventuale estinzione del procedimento. Questo trattamento era ben differente al di fuori degli Stati Uniti, ed in particolare durante i tour in Europa, dove era ben accolto dalla società.

Dopo la lunga tourné di "Kind of Blue", Davis prese una pausa dal suo quintetto. Cercando per qualche cosa di diverso, si è dedicato ad aiutare Gil Evans per l'arrangiamento del suo nuovo lavoro. Tornando ai loro rispettivi interessi per la musica classica, che ha dato i primi buoni frutti con "Miles Ahead", Evans ha arrangiato una versione di "Concerto de Aranjuez" di Joaquin Rodrigo per Davis. Il lavoro di Rodrigo è stato fondamentale per "Sketches of Spain" (1960).

Durante gli anni 60, malgrado la perdita di Coltrane che si dedicava alla carriera solista, Davis, imperterrito, ha continuato ad incidere grandi successi. I suoi ultimi contributi appaiono in "Someday My Prince Will Come" del 1961, un album spesso trascurato a causa dei leggendari predecessori. Altre ottime registrazioni, come "Seven Step to Heaven" (1963) e "My Funny Valentine" (1964), si aggiunsero alle registrazioni live di "In Person" (1961), "At The Carnegie Hall" (1962) e "In Europe" (1964) eseguite con la sua mutevole band.

Dalla realizzazione di "ESP" nel 1965, il secondo grande quintetto di Davis era composto da Wayne Shorter al sax, al posto di George Coleman, Herbie Hancock al pianoforte, Tony Williams alla batteria e Ron Carter al contrabbasso. Ne seguirono produzioni massicce: "Miles Smiles" (1966), "Sorcerer" (1967), "Nefertiti" (1967), "Miles in the Sky" (1968) e "Filles de Kilamanjaro" (1968). Gli ultimi due di questi sono un chiaro rimando alla fase fusion della carriera artistica di Davis. Due spettacoli notturni di questa band a Chicago sono stati incisi nel cofanetto di otto CD dal titolo "The Complete Live at The Plugged Nickel 1965", pubblicato nel 2002.

Verso la fine degli anni 60 Davis è influenzato sempre più dai suoni e dagli atteggiamenti dei musicisti funk e rock come Sly and the Family Stone, James Brown e Jimi Hendrix, così come dai moderni compositori come Karlheinz Stockhausen. Anche Davis è stato attirato dagli enormi profitti che le rock star stavano ottenendo. Davis e la band iniziano così l'utilizzo di strumenti musicali elettronici negli spettacoli e sperimentano gli effetti elettronici, le registrazioni multitraccia e le elaborazioni sul materiale registrato. Dall'incisione di "In a Silent Way" del febbraio 1969, Davis ha sostituito il suo quintetto acustico con una formazione dedita all'utilizzo di strumenti elettronici, coinvolgendo talenti come Chick Corea, Keith Jarrett ed il giovane John McLaughlin. Questa registrazione, e la successiva "Bitches Brew", fondono per la prima volta il genere jazz con il rock alla perfezione, ponendo le basi per un genere che sarà conosciuto semplicemente come fusion. Tuttavia queste incisioni, nonostante l'assoluta novità, non furono un grande successo commerciale. Il suo nuovo sound ha allontanato molti dei suoi vecchi sostenitori, e la musica, forse a causa della sua notevole complessità, non ha avuto il seguito sperato da Davis fra gli appassionati di progressive rock. Tuttavia "Bitches Brew" vendette quanto basta a guadagnare un posto nella classifica Billboard.

Nel 1970 Davis diede un notevole contributo alla colonna sonora del documentario sul grande pugile afro-americano Jack Johnson. Devoto al pugilato, Davis ha tracciato dei parallelismi con Johnson, la cui carriera è stata segnata dall'infruttuosa ricerca di un pugile bianco che avrebbe potuto spodestarlo, e la sua carriera, in cui avvertiva i mancati riconoscimenti che egli riteneva di meritare per il suo contributo alla musica. L'album risultante, "A Tribute to Jack Johnson" del 1971, contiene due lunghi brani in cui hanno partecipato molti musicisti di talento, alcuni dei quali non sono nemmeno citati nel disco. Fra questi John McLaughlin e Sonny Sharrock. Lavorando con il produttore Teo Macero, Davis ha ricevuto molte critiche riguardo ai suoi lavori elettronici ed alle influenze del rock, ed il suo pesante utilizzo di tecnologia sarà apprezzato solo dopo la pubblicazione dei cinque CD "The Complete Jack Johnson Sessions" del 2003. Con noncuranza, Davis ha ignorato le aspettative del pubblico e ha continuato a esplorare nuovi orizzonti creativi con il suo gruppo. "On The Corner" del 1972, dimostra una disinvolta padronanza del funk senza sacrificare le sfumature ritmiche, melodiche ed armoniche, onnipresenti durante la sua carriera.

Dalla metà degli anni 70, i suoi record di vendite stavano diminuendo. "Get Up With It" (1974) è stata una collezione di inediti e registrazioni dei cinque anni precedenti, compresa "He Loved Him Madly", uno speciale tributo a Duke Ellington, così come uno dei pezzi più acclamati di Davis, "Calipso Frelimo". La critica protestò che quel disco aveva troppe idee non sviluppate. Tuttavia, le registrazioni di quel decennio sono state ragionevolmente riconsiderate e rappresentano adesso un contributo significativo, al pari dei suoi precedenti lavori, come un misto di idee frammentate di musica jazz, funk e rock. Escluse le registrazioni dei concerti, compresa "Agartha", comunemente ritenuto uno dei lavori più importanti di questo periodo, la metà egli anni 70 hanno segnato l'epoca del suo ritiro dalle scene. In seguito a gravi problemi di salute, Davis si eclissò completamente.

Durante la convalescenza, Davis riscontrò che la musica fusion di cui era stato portabandiera nel precedente decennio, si affermava prepotentemente. Anche se suonata da molti suoi discepoli, come Herbie Hancock, Chick Corea, la Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin, o i Weather Report, l'influenza di Davis è evidente ovunque, com'è naturale alla luce delle sue rivoluzionarie opere.

Davis fu assente dall'industria discografica per cinque anni. Per la gran parte di questi fu seriamente malato, ma dall'inizio degli anni 80 tornò in gran forma, e fu pronto per formare un nuovo gruppo.

Come sempre, Miles scelse per la sua nuova band i migliori musicisti dell'epoca, fra cui il sassofonista Bill Evans (non parente dell'omonimo pianista) e il giovane bassista Marcus Miller, che diverrà uno dei suoi collaboratori più presenti nel decennio. Il primo album "The Man with the Horn" (1981) ebbe un discreto successo. Lo stesso anno, Davis si dedicò ad una nuova tournè, con un gruppo decisamente diverso da quello con cui aveva appena registrato. A maggio la band è protagonista di due date per il Newport Jazz Festival e di altri concerti. La registrazione dal vivo "We Want Miles" fu bene accolto dalla critica.

Dalla pubblicazione di "Star People" del 1983, entra nel gruppo il chitarrista John Scofield, con cui Davis lavorerà a stretto contatto anche per "Decoy" (1984), un album sottosviluppato, una mistura sperimentale di soul music e elettronica. Malgrado la qualità del missaggio di molto del materiale registrato, Davis è ancora capace di dimostrare grande ispirazione, anche per interi concerti. Con sette elementi, fra cui Scofield, Evans, il batterista Al Foster ed il bassista Darryl Jones (futuro membro di The Rolling Stones), egli parte per una entusiasmante serie di date in Europa. Durante questo tour prende parte alla registrazione di "Aura", un tributo orchestrale a Davis stesso composto dal trombettista danese Palle Mikkelborg.

Tornato in studio, l'album "You're Under Arrest" (1985) è oggetto di un'altra deviazione stilistica; l'interpretazione di musica pop contemporanea del brano "Time After Time" di Cyndi Lauper e di "Human Nature" di Michael Jackson ricevette un profondo dissenso dalla critica jazz, sebbene le recensioni si espressero positivamente. Questo è stato l'ultimo album realizzato per la Columbia records, a causa del progressivo incrinamento dei rapporti di Davis con l'etichetta discografica.

Prendendo parte nella registrazione di Artists United Against Apartheid (artisti uniti contro la discriminazione razziale), Davis firma con la Warner Brothers records, e si riunisce a Marcus Miller. L'incisione "Tutu" del 1986, è stata la prima dove egli ha fatto uso di moderni strumenti come sintetizzatori programmabili, suoni campionati e drum loops, perfetti per le sue esigenze stilistiche. L'album fu recensito con grande entusiasmo, e viene spesso paragonato a "Sketches of Spain" in chiave moderna, e sarà insignito del premio Grammy nel 1987.

Dopo "Tutu" egli realizzò le colonne sonore di due film, "Street Smart" e "Siesta", nessuna delle quali degne di nota. Egli continuò quindi a suonare con una formazione suscettibile di frequenti modifiche, ricevendo pesantissime critiche.

Miles Davis ha continuato a suonare incessantemente fino agli ultimi anni della sua vita, ed il 24 luglio 1991 ha suonato per l'ultima volta in Italia, allo Stadio Olimpico di Roma. Nello stesso anno un attacco di polmonite lo stronco' all'età di 65 anni a Santa Monica, in California. La sua salma si trova nel cimitero Woodlawn Cemetery nel quartiere Bronx di New York.


Nel 1987 Davis ricevette un invito in onore di Ray Charles alla Casa Bianca del presidente Ronald Reagan. Una ragazza della società borghese di Washington, seduta accanto a lui, gli chiese cosa avesse fatto per essere invitato. "Bene," rispose Davis, "io ho cambiato la musica quattro o cinque volte. Lei cosa ha fatto di così importante, oltre ad essere bianca?".


MILES DAVIS DURANTE LA REGISTRAZIONE DI "KIND BLUE"





Scritto da: tyzyanas 21/12/2004 13.47
è una bellissima musica wow!suonavano milesdavis coltrane e la loro band? mio dio!
i giganti del jazz moderno!!!affascinante...
alan sei un tesoro!



[Modificato da alanparsonx 21/12/2004 16.47]

[Modificato da alanparsonx 22/12/2004 17.29]

tyzyanas
00martedì 21 dicembre 2004 23:32
alan, mi manchi...
alan
vorrei che questa manciata di giorni volasse in un attimo per poterci finalmente rivedere da vicino...

tua tyzyanas
alanparsonx
00giovedì 23 dicembre 2004 02:58
Re: alan, mi manchi...
ti porterò sulle montagne russe a mezzanotte[SM=g27811]


Scritto da: tyzyanas 21/12/2004 23.32
alan
vorrei che questa manciata di giorni volasse in un attimo per poterci finalmente rivedere da vicino...

tua tyzyanas

tyzyanas
00giovedì 23 dicembre 2004 18:45
Re: Re: alan, mi manchi...
alan...


Scritto da: alanparsonx 23/12/2004 2.58
ti porterò sulle montagne russe a mezzanotte[SM=g27811]


alanparsonx
00venerdì 24 dicembre 2004 21:21
Re: Re: Re: alan, mi manchi...
tyzyanas...


Scritto da: tyzyanas 23/12/2004 18.45
alan...


tyzyanas
00sabato 25 dicembre 2004 07:15
Re: Re: Re: Re: alan, mi manchi...
alan ti voglio bene

Scritto da: alanparsonx 24/12/2004 21.21
tyzyanas...


tyzyanas
00sabato 25 dicembre 2004 07:16
Re: Re: Re: Re: Re: alan, mi manchi...
alan ti voglio..

Scritto da: tyzyanas 25/12/2004 7.15
alan ti voglio bene

alanparsonx
00domenica 26 dicembre 2004 03:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: alan, mi manchi...
anch' io, bellissima.
ancora buon natale. appena torni a casa chiamami,
non correre con l' auto.



Scritto da: tyzyanas 25/12/2004 7.16
alan ti voglio..

tyzyanas
00mercoledì 29 dicembre 2004 14:18
alan al più presto scriveròqualche altra cosa in Discussioni varie, ho un sacco di idee, non so da dove cominciare, che ne dici se scrivo un' altra biografy di qualche atro personaggio famoso, che reputo interessante?che ne dici?
alanparsonx
00mercoledì 29 dicembre 2004 19:26
Re:
puoi scrivere cio' che desideri, bella mia, come gia' ti dissi questa cartella è tutta per te.
hai capito come funziona il forum:
clicca su "new topic" in basso a sx, senza quotare la mia risposta, in modo da iniziare una nuova discussione, altrimenti questa la continuiamo all' infinito.

Scritto da: tyzyanas 29/12/2004 14.18
alan al più presto scriveròqualche altra cosa in Discussioni varie, ho un sacco di idee, non so da dove cominciare, che ne dici se scrivo un' altra biografy di qualche atro personaggio famoso, che reputo interessante?che ne dici?

alanparsonx
00mercoledì 29 dicembre 2004 22:09
Re:
dimenticavo di comunicarti una cosa importante:
se nei prossimi gg. troverai il forum inaccessibile non preoccuparti:
dovrò farvi alcuni aggiornamenti di una certa complessità.

tu potrai comunque entrarvi utilizzando la password che ti ho dato sabato quando ci siamo visti e utilizzare il forum normalmente come hai fatto finora.


Scritto da: tyzyanas 29/12/2004 14.18
alan al più presto scriveròqualche altra cosa in Discussioni varie, ho un sacco di idee, non so da dove cominciare, che ne dici se scrivo un' altra biografy di qualche atro personaggio famoso, che reputo interessante?che ne dici?

[Modificato da alanparsonx 29/12/2004 22.10]

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